giovedì 20 giugno 2013

QUEL CHE SUCCEDE A LAS VEGAS NON SEMPRE RESTA A LAS VEGAS, PURTROPPO


Una ragazza a Las Vegas
(USA, UK 2012)
Titolo originale: Lay the Favorite
Regia: Stephen Frears
Sceneggiatura: D.V. DeVincentisB
Tratto dalla biografia: Lay the Favorite di Beth Raymer
Cast: Rebecca Hall, Bruce Willis, Catherine Zeta-Jones, Laura Prepon, Frank Grillo, Joel Murray, Joshua Jackson, Vince Vaughn
Genere: commedia che non fa ridere
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Commedie che non fanno ridere. Potrei passare ore a elencarle, se solo mi ricordassi i loro titoli. Se c’è una cosa che il cinema americano non ci fa mai mancare è una buona dose di filmetti pseudo brillanti e pseudo comici che oh, facessero ridere un solo momento uno in tutta la visione. Invece niente. Una ragazza a Las Vegas è una di queste commedie, commedie che non fanno ridere. Ma mai. Ci fosse una scena simpatica ci sarebbe da festeggiare. Ma no, sorry. Nada de nada. Manco un sorrisino.
In compenso però la storia è originale…
Questa era una battuta. Non so se faceva ridere, probabilmente no, però ci potete scommettere che era più divertente dei momenti divertenti del film.
Quali momenti divertenti?
Anche questa era una battutona. Lo dico nel caso non si fosse capito.
Non si era capito, vero?
Oddio, questo post è stato contagiato dalla mancanza di umorismo della pellicola. Noooooooo!

"Mi sento una versione scema (ma figa) del protagonista di A Beautiful Mind."
La storia originalissima presentata dalla pellicola è quella di una bella ragazza che di professione fa la private dancer, la stripper a domicilio come quella cantata da Tina Turner, e che però si sente intrappolata nella sua sciatta vita di provincia e allora vuole andare a tentare la fortuna a Las Vegas. Che fantasia! Che storia mai sentita!
A interpretare questa ragazza a Las Vegas troviamo Rebecca Hall. Buona attrice, Rebecca, vista in film come The Town, Vicky Cristina Barcelona, The Prestige e Iron Man 3, peccato sia del tutto fuori parte. Come ragazza superficiale e ingenua non se la cava per niente. Ci sarebbe stata meglio una dotata di un maggiore senso dell’umorismo, una come una Anna Faris. Rebecca Hall, che per carità per l’occasione sfoggia anche un bel physique du role, è troppo sofisticata, la vedo meglio in un film in costume. Costume ottocentesco, non costume da bagno.

"Azz! Ormai sono più rifatta di Liberace!"
A Las Vegas, la ragazza non va per passare dalla vita dentro una roulotte a quella tra le roulette, bensì per fare la barista. Una volta arrivata nella città del peccato, che in questa pellicola appare in una maniera molto edulcorata e ben poco peccaminosa, trova invece un altro lavoro. No, non torna a fare la spogliarellista, no, non si mette a fare la escort, bensì diventa la segretaria tuttofare di un noto gambler locale. Cos’è un gambler?
È uno scommettitore, un giocatore d’azzardo professionista. A interpretare questo grande gambler vi è Bruce Willis. Bruce che ormai accetta qualunque parte, tra un po’ lo vedremo anche in un cinepanettone, se ancora i cinepanettoni vengono sfornati e spero di no. Bruce gigionissimo ma anche svogliatissimo e non c’è solo lui. Il cast è di quelli quasi da grandi occasioni, con una plasticosa Catherine Zeta-Jones che pure lei ormai per $100 dollari la fate venire alla prima comunione di vostro nipote, l’ex Pacey di Dawson’s Creek Joshua Jackson, l’ex That ’70s Show Laura Prepon, più un Vince Vaughn mai così fuori forma.

"Bruce, ci sono i Vanzina in linea per te..."
"Uh, passameli. Non vedo l'ora di prendere sold... ehm girare un film con loro."
Al che io mi chiedo: ma su carta la sceneggiatura, ispirata per altro alla biografia di tale Beth Raymer, la vera ragazza a Las Vegas, era scritta tanto da Dio da convincere tutti questi attori? O Stephen Frears ha fatto davvero un così cattivo lavoro alla regia?
Che poi io Stephen Frears è un regista che non capisco. È uno che nella sua carriera ha fatto anche dei buoni film, su tutti Alta fedeltà, ed è uno passato senza problemi per pellicole completamente differenti tra loro, da Le relazioni pericolose e Eroe per caso, da Mary Reilly a Tamara Drewe, da La regina a questa Una ragazza a Las Vegas. Va bene cambiare, va bene la varietà, ma nella sua opera non ci vedo un filo comune. È un mestierante che prende ciò che gli capita, come purtroppo il Bruce Willis degli ultimi tempi. È un directeur ma non un metteur en scène.

Se non si era ancora capito, sconsiglio la visione di questa ragazzetta a Las Vegas. Non che sia una roba del tutto inguardabile, però è davvero ma davvero inutile. Pure io dovevo aspettarmelo. In generale i film sulle scommesse e sul gioco d’azzardo non mi piacciono e quindi ci avrei scommesso che nemmeno questo sarebbe stato un puledro da primo posto. Però avrei puntato se non altro su una pellicola da metà classifica, e invece questo è solo un film da ultima posizione.
Scommettiamo che non piacerà nemmeno a voi?
(voto 4/10)


4 commenti:

  1. Io neanche mi cimento in questa impresa, come sempre grade Cannibal che riesce a vedersi dall'inizio alla fine queste commedie che non fanno ridere.

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  2. Gli avete dato 4 perchè siete generosi?

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    Risposte
    1. sì, in fondo in fondo non sono così cattivo... ;)

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