martedì 4 marzo 2014

ALABAMA MONROE – UNA STORIA D’AMORE, DI BELGIO E DI GRANDE BELLEZZA




"Sicuro di preferire la Ferilli?"
Alabama Monroe – Una storia d’amore
(Belgio, Olanda 2012)
Titolo originale: The Broken Circle Breakdown
Regia: Felix Van Groeningen
Sceneggiatura: Carl Joos, Felix Van Groeningen
Tratto dall’opera teatrale: The Broken Circle Breakdown featuring the Cover-Ups of Alabama di Johan Heldenbergh e Mieke Dobbels
Cast: Johan Heldenbergh, Veerle Baetens, Nell Cattrysse, Geert Van Rampelberg, Jan Bijvoet
Genere: bluegrass
Se ti piace guarda anche: La guerra è dichiarata, Blue Valentine, La stanza del figlio
Uscita italiana: prossimamente

Caro Paolo Sorrentino, La grande bellezza è un gran bel film e mi inchino a te e alle tue capacità registiche. Devo però ammettere che io, all’ultima notte degli Oscar, anziché il tricolore verde, bianco e rosso sventolavo bandiera…
No, non bandiera gialla. Non siamo mica dentro una canzone di Gianni Pettenati, che hai capito? Sventolavo la bandiera del Belgio. Come mai?


Innanzitutto perché sono un antinazionalista pezz’e mmerda e l’amoreodio più odio che amore per la mia patria è qualcosa che mi porto dentro. Il motivo principale comunque è che il film belga in gara nella cinquina delle migliori pellicole straniere agli Oscar 2014 è quello che mi è piaciuto di più. Hai presente quando vedi un film e te ne innamori e non è una cosa razionale, è così è basta? Ecco, a me non è capitato con la tua grande bellezza, che pure ho gradito assai, a parte la parte finale che quella insomma, potevi anche farla un po' meglio… A me è successo con questo piccolo film belga The Broken Circle Breakdown o, per dirla con il titolo italiano visto che è previsto in uscita prossimamente anche nelle nostre sale, Alabama Monroe – Una storia d’amore. E' con questo che è scoppiato l’amore. A Sorrentì, il tuo film è girato da Dio. Secondo me oggi come oggi a livello visivo sei il più grande talento italiano, e vah beh questo magari non è che ci vada molto, ma sei uno dei migliori anche a livello mondiale. Per pura potenza delle immagini, con te credo possano competere al momento giusto Terrence Malick, Nicolas Winding Refn e Darren Aronofsky. Forse pochi altri. Splendida la tua regia, Paoletto, però il tuo film è un pezzo di ghiaccio. Eddaje, diciamolo. È un film di spessore artistico, culturale, politico a suo modo, religioso, spirituale, pieno di kitsch e allo stesso tempo di bellezza. A livello di cuore non sta invece messo benissimo. A me i film freddi piacciono anche, ma quando ti ritrovi di fronte a una pellicola cinematograficamente di ottimo livello e che ti fa pure venire i brividi, allora c’è poco da fare.

Sorrentì, il bel film belga non l’hai ancora visto? E allora ti dico io di che parla.
The Broken Circle Breakdown racconta di una coppia. Lui musicista di musica country, anzi musicista della forma di musica country più pura e radicale: il bluegrass. Quello che ascoltano giusto negli stati del profondo Sud. Non mi riferisco alla tua Campania, Paoletto, ma al profondo Sud degli Stati Uniti. Lei invece è una sexy tatuatrice bionda interpretata da Veerle Baetens, attrice dal fascino magnetico da tenere assolutamente d’occhio. Fossi in te, Sorrentino, una parte nel mio prossimo film gliela farei provinare. Comunque, questi due hanno una figlia e questa si ammala di cancro. Una storia strappalacrime?
Sì.
Una storia raccontata in maniera strappalacrime?
No.
The Broken Circle Breakdown utilizza una struttura temporale molto libera, il presente si alterna con il passato che si alterna con dei flashback e tutto fluisce in una maniera libera, quanto allo stesso tempo naturale e facile da comprendere. Pur privo delle sue invenzioni stilistiche, mi ha ricordato il francese La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli, lavoro dalla trama simile e dalla simile attitudine nel trattare un tema ostico in una maniera parecchio particolare e inconsueta. The Broken Circle Breakdown è inoltre un film molto americano. Molto americana è la fotografia. Molto americane sono le ambientazioni country. Molto americana è la musica della piacevole colonna sonora folk, anzi bluegrass, che ricopre un ruolo centrale nella pellicola. Non americana è invece l’attitudine con cui la delicata drammatica tematica della malattia viene affrontata.

"Let it go, let it gooooo...
Mannaggia, non mi va più via dalla testa, quella maledetta canzoncina!"
Paoletto, non so dirti se il modo di affrontarla sia tipicamente belga. Io i belgi non li capisco molto. Sono stato una volta, in Belgio, per la precisione a Bruxelles e a Bruges. Sì, la città costruita apposta per le riprese del film In Bruges, proprio quella. Il popolo belga non è che sia riuscito a inquadrarlo per bene. Le ragazze sì. Non che siano più o meno belle rispetto ad altri stati in cui sono stato, però sono più tettone. Non so perché, dev’essere qualcosa nell’aria o nell’alimentazione, ma tra le belghe c’è una percentuale altissima di tettone. I belgi in generale invece quelli non so. Hanno un po’ dei francesi, per radical-chicchismo, un po’ degli olandesi, per pazzia, e un po’ dei crucchi tedeschi per la precisione, la freddezza e la passione per la birra. Sono un popolo di mezzo. Un popolo ibrido. Da una parte è una cosa positiva, perché sono un mix di culture diverse, dall’altra negativa, perché non hanno una forte e precisa identità nazionale. Come dire che sanno di tutto e non sanno di niente.
Per quanto riguarda una pellicola come The Broken Circle Breakdown, devo dire che gli aspetti positivi hanno prevalso. Sebbene, come ti dicevo prima, questo film più che di Belgio, di Francia, di Olanda, di Germania o di altro, sa di America. E in questo mi ha vagamente ricordato un paio di tuoi lavori, Paoletto. Non La grande bellezza, bensì i due tuoi film più sottovalutati, o comunque i meno celebrati: L’amico di famiglia, soprattutto per il personaggio del cowboy Gino, e poi This Must Be the Place per il modo europeo di guardare alla cultura americana. Allo stesso tempo resta un film belga, qualunque cosa ciò significhi, e io l’ho amato, l'ho amato molto. Al suo interno ci sono delle scene commoventi, ma niente roba da fazzoletto facile. C’è la vita di due persone e a ben vedere nel film ci sono solo loro due e poco altro. C’è un monologo contro Dio e la religione che sarebbe roba inimmaginabile nella bigotta America, figuriamoci nella più ancor bigotta Italia, persino nei tuoi film, Paolo. Sopratutto, dentro The Broken Circle Breakdown c'è un'altra cosa, che si trova soltanto in poche rare pellicole ed è una cosa a te tanto cara, caro Sorrentino: la grande bellezza.
(voto 8+/10)

27 commenti:

  1. Devo ancora vederlo, ma conto di farlo in settimana.
    E dopo "Au nom du fils" mi viene da pensare che in Belgio abbiano qualche conto in sospeso con la religione, a questo punto.

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    1. au nom du fils non l'ho visto, ma già dopo aver guardato i primi 5 secondi di trailer devo recuperarlo!

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    2. Secondo me potrebbe piacerti!

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    3. uff, però non lo trovo manco con i sottotitoli italiani... :(

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    4. Dovresti iniziare a frequentare il Torino Film Festival... :)

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    5. ma non si può recuperare in un altro modo?
      uèèèè uèèèèè :((

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    6. Non ti so aiutare, mi spiace! :(

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    7. Con i sottotitoli in inglese potrebbe interessare? Mio cuggino mi ha detto che si può trovare...

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    8. si può fare, anche se io prego che qualche anima pia si sbatta per fare i subbi in italiano :)

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  2. Come ti ho commentato su Facebook, ho trovato in streaming il film solo oggi. Lo cercavo con il titolo italiano e, quindi, non trovavo nulla. E' un tema che mi piace, questo, e se mi piace come verrà affrontato, allora sì, sarà una grande bellezza. Ho visto il film di Sorrentino ieri e non mi è piaciuto per tutta una serie di motivi. Ok che sono troppo tamarro per il cinema d'autore, ma se un film è bello è bello. Già se ha bisogno di parafrasi, giustificazioni, tramiti, non ha più scopo. E anche Kechiche è un Signor Autore, ma a me il suo ultimo film è piaciuto moltissimo: lo ricordo, a distanza di mesi, con i brividi. Questo di Sorrentino già non lo ricordo più. Un tantino fastidioso e, anche registicamente, non mi ha fatto impazzire. Vedrò di spiegarmi meglio in un (brevissimo) commento sul blog e, magari, di metterlo a confronto con questo. :)

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    1. digita the broken circle breakdown e ti si aprirà un mondo per poterlo vedere... ;)

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    2. Visto e adorato.
      Ma ho anche odiato La Grande Bellezza: presuntuoso, manieristico, barocco. La cosa più bella e utile sul film di Sorrentino l'ha detta tua madre. In quel vecchio post, ho avuto l'impressione che lei avesse capito tutto quello che c'era da capire. :P

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  3. Adoro il Belgio, è poco più che uno sputacchio ma con grandi eccellenze. La birra Chimay, i dEUS e quel fenomeno che gioca nel Chelsea che si chiama come una serie tv.
    Noi potremmo rispondere con l'imbevibile birra peroni, i garruli Negramaro e Vincenzo Iaquinta che, chissà come, arrivò pure in nazionale.

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    1. oddio rob, possiamo anche rispondere un pochino meglio con l'ottima birra Menabrea, i mitici Zen Circus e il discusso Balo :)

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  4. Io sono finita in una valle di lacrime. Film davvero bello e davvero emozionante, se avesse vinto non mi sarebbe dispiaciuto nemmeno un po'!

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  5. Alabama Monroe me li ero segnato dagli Efa.
    Me lo recuperò!

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  6. la cinematografia belga sforna film di tutto rispetto,,,questo interessa parecchio...

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  7. Ciao sono l'ufficio stampa del film per l'italia.
    sono contento ti sia cosi piaciuto, il film dovrebbe uscire qui da noi ad Aprile

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    1. Ottima notizia!
      Spero che il film abbia più visibilità possibile, visto che merita davvero parecchio.

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  8. Spero di recuperarlo in questi giorni.
    E non so se sperare di essere d'accordo con te oppure no. ;)

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  9. Beh finalmente è uscito e devo dire che se ne parla un pò in giro...Quando ti leggo ritrovo alcune cose che mi trovano sempre in sintonia: sentimento assolutamente non nazionalista-patriottico, stima per Sorrentino....e ora anche giudizio sulla Grande Bellezza e considerazioni quasi politiche su questo di film.
    Ho inserito la tua recensione, anche quella di Ford che è ai tuoi antipodi per modi di parlarne, qui...
    http://www.stracinema.com/2014/05/alabama-monroe-le-recensioni-e-il.html#more

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  10. Ok lo guardo. Non mi ero nemmeno accorto che c'era sto film, sarà per il titolo italiano che m'ha fatto scappar via.

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  11. Ah ah, la rece dedicata al Paolone Nazionale mi mancava...

    Ottima rece anche se ad una tua precisa domanda non sarei così netto con la risposta.

    Una storia raccontata in maniera strappalacrime?
    No

    :)

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  12. Ho adorato questo film,bellissime musiche,e la struttura temporale libera,che di solito incasina il mio piccolo cervellino biondo,non mi ha infastidito affatto.
    (visto anni fa ma adesso che ho visto il link qua a destra ho notato che non avevo commentato ^^)

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